Francesca Martino, contralto del coro del Teatro Massimo da oltre 20 anni, affianca alla sua vita professionale una costante ricerca sul Canto Popolare e, nel caso in specie, sul “cante hondo”.
Da questa passione nasce l’idea di sviluppare un percorso sulla riscrittura musicale che Federico Garcia Lorca, cosa poco nota al grande pubblico, ha elaborato di alcuni famosi temi popolari del mondo gitano.
Da qui il titolo dello spettacolo “Porque yo antes de todo soy mùsico”.
Lorca, contrariamente alla sua fama di poeta tragico, esprime nelle sue canzoni, come in alcune opere teatrali, una leggerezza e soavità impreviste, una dimensione amorosa nei confronti del piccolo, del semplice che ce lo restituiscono poeta gioioso e ironico.
Giorgio Buttitta, chitarrista classico, allievo del Maestro Maurizio Norrito, dopo avere conseguito nel 2004 il Diploma presso il conservatorio V.Bellini di Palermo, prosegue i suoi studi a Parigi presso l’Ecole Normale de Musique “A.Cortot”, sotto la guida del Maestro Alberto Ponce, dove ottiene il prestigioso Diplome Superieur de Concertiste . Dal 1998 realizza una intensa attività concertistica in Italia e in Europa vincendo altresì svariati premi in concorsi nazionali,ed internazionali. Attualmente studia per realizzare il sogno più grande della sua vita, quello di diventare un direttore d’orchestra.
La parola, irrinunciabile in un recital dedicato al grande poeta, spetta a Patrizia D’Antona, attrice di prosa e appassionata di poesia, che da anni lega la sua attività artistica alla musica in vivo, con una particolare attenzione alla “voce” quale ulteriore strumento di evocazione. Ma non solo: la struttura del recital vira decisamente verso il teatro, grazie ad una composizione semplice, ma determinante, di momenti evocativi che vanno al di là del semplice canto o della singola poesia.
Il “Casualetrio” si diletta così concependo un delicato affresco di un Lorca un po’ inedito quale è quello di musicista, a cui però non si possono sottrarre momenti di liricità struggente e ermetica della sua poesia e brevi ”pazzarielli “ momenti del suo teatro.

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Nella meditazione, il rilassamento e la respirazione consapevole sono le pratiche fondamentale per ristabilire un rapporto armonioso tra il corpo e la mente, essendo corpo/mente strettamente collegate. Rilasciare le tensioni e eliminare lo stress ci aiuta a tornare al proprio Sé e ci permette di sviluppare una relazione amorevole con ogni parte del nostro corpo.

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Sabato 03 Marzo alle ore 19.00

a Colori di luce, via Sciuti 98

“Il verbo degli uccelli”

 Spettacolo di narrazione tratto dal poema “Mantiq at tayr” del poeta persiano sufi  Farid  Ad-Din’Attar

  con Patrizia D’Antona, voce recitante

Musiche live di Rita Collura con Emilio Maggiore 

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L’avventuroso viaggio di un gruppo di uccelli alla ricerca del loro re, il mitico Simorg, colui che potrà portare l’armonia in un mondo devastato dall’avidità e dal caos. Tra gli uccelli riuniti a congresso giunge l’upupa, indicata nel Corano come la messaggera di verità e giustizia del re Salomone, che esorta gli uccelli al viaggio che si preannuncia ignoto e avventuroso.Saranno in pochi a giungere alla meta, la meta straordinaria del cuore.

Patrizia D’Antona, ripercorrendo le tappe del grande maestro di teatro Peter Brook che rese il poema mondialmente conosciuto grazie all’adattamento  realizzato con Jean Claude Carrière nel 79,  attingendo direttamente al testo di Farid Attar, costruisce una narrazione intensa e ritmicamente  articolata grazie alle musiche di Rita Collura eseguite live dalla stessa e dal giovane contrabbassista Emilio Maggiore.

Contributo € 7.00 – Lo spettacolo inizierà puntualmente alle 19.00. Non sarà possibile accedere a spettacolo iniziato.

Prenotazioni:   3493548540 – info@coloridiluce.it

 

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